Il tenace soldatino di stagno e altre storie


Il tenace soldatino di stagno e altre storie

Lo spettacolo rappresenta un percorso, articolato su 3 racconti, sul tema della diversità. Si tratta di un argomento complesso ed attuale, che abbiamo voluto affrontare attraverso storie che potessero mostrarlo sotto molteplici aspetti. Ma soprattutto che potessero appassionare e coinvolgere, commuovere e divertire. E alla fine ci siamo ispirati a 3 racconti, guarda caso, molto “diversi” tra loro.

IL TENACE SOLDATINO DI STAGNO è la celebre fiaba di Hans Christian Andersen. Parla di un giocattolo che si sente solo, perché è diverso da tutti gli altri. Ma dentro di lui batte un piccolo cuore di stagno, che lo accompagnerà in un lungo viaggio pieno di avventure.

DUE BAMBINI è una storia vicina a noi, infatti i protagonisti sono Nino e Sebastiano, due amici che qualcuno vuole dividere, facendo loro credere di essere diversi.

IL LUPO E LA CAPRA parla di un lupo e di una capra, 2 animali nemici per forza, ma che scoprono di assomigliarsi molto. Il finale sarà un po’ sorprendente…

La tecnica utilizzata è sempre il teatro di narrazione, nel quale gli attori lavorano soli sulla scena, senza scenografie od oggetti, con il corpo e con la voce, alla ricerca di un rapporto emozionale profondo con il pubblico, per colpire al cuore.

SCHEDA TECNICA

  • Produzione 2001
  • Fascia d’età: dai 6 anni
  • Tecnica: teatro d’attore (narrazione)
  • Esigenze tecniche: carico elettrico 5 KW
  • Spazio scenico minimo mt 4×3
  • Pubblico massimo 250 spettatori

FINALISTA AL PREMIO ETI-STREGAGATTO 2002
MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA

per il rigore e la generosità degli attori, per la scelta di un teatro che si concentra sulla parola, sulla sintonia fra gli interpreti che portano a sintesi una riflessione sul doppio, sull’identità e sul rapporto con l’altro.

VINCITORE DEL PREMIO FESTIVAL INTERNAZIONALE ENFANTHEATRE AOSTA 2006/7

SCHEDA DIDATTICA

LE TEMATICHE PRINCIPALI

Quello della diversità è un argomento complesso ed attuale, che abbiamo scelto di affrontare attraverso storie che potessero mostrarlo sotto molteplici aspetti, appassionando e coinvolgendo, commuovendo e divertendo. DUE BAMBINI racconta di un’ostilità reciproca legata a costumi e abitudini diverse, Andersen propone una sfida: mantenersi in piedi su una gamba sola – anche quando ci si sente molto piccoli e inadeguati, in balia persino delle gocce d’acqua – con animo fiero, senza smettere di sperare che la ballerina ci aspetti sul portone del castello di carta, per affrontare il fuoco insieme a noi. La fiaba giapponese parla di due animali diversi fra loro, nemici per forza, e ci propone un finale per noi molto particolare.

LE TECNICHE E I LINGUAGGI UTILIZZATI

La tecnica utilizzata è sempre il teatro di narrazione, nel quale gli attori lavorano soli sulla scena, senza scenografie od oggetti, con il corpo e con la voce, alla ricerca di un rapporto emozionale profondo con il pubblico. Si tratta di una narrazione a due voci, nella quale i due attori raccontano insieme, le loro voci si accavallano, si inseguono, sembrano combattersi, ma poi danno vita ad una nuova voce composta dalle due insieme. L’ effetto è quello di una tridimensionalità del racconto che così diventa ancora più coinvolgente.

Anche il corpo viene utilizzato come strumento del comunicare. Così mentre gli attori raccontano usando la voce, parallelamente il loro corpo racconta la stessa storia attraverso una partitura di “gesti sintesi”.

Gesti che non sono una illustrazione di quello che stanno raccontando le parole, ma cercano di esprimerne l’essenza, a volte solo la parte emotiva.

Così nello spettacolo si può vedere una specie di “danza racconto” che accompagna le “parole-racconto”.

Lo spettacolo è realizzato con diversi stili narrativi, da quello più classico di “Due bambini“, al Soldatino di stagno che è un esempio di “racconto danza” ,fino alla storia della capra e del lupo che si trovano in una notte di temporale al buio impauriti in una capanna, che è un racconto teatrale dove gli attori narrano e agiscono come personaggi.

LE FONTI

NINO E SEBASTIANO, Trieste, E. Elle, 1991, è un racconto del francese René Escudié.
Nato nel 1941 a Clermont-Ferrand, si dedica alla sua attività di drammaturgo e scrittore per le nuove generazioni. E’ animatore e insegnante di atelier di scrittura creativa e considera il suo lavoro con i ragazzi come una parte fondamentale e irrinunciabile della sua attività. POULOU ET SEBASTIEN è anche un cartone animato, giunto anche in Italia sul piccolo schermo.

IL TENACE SOLDATINO DI STAGNO è una delle più belle fiabe di Hans Christian Andersen disponibile in varie edizioni. Si può scaricare gratuitamente insieme ad altri celebri capolavori sul sito http://www.paroledautore.net/fiabe/classiche/andersen/soldatinodistagno.htm.

IN UNA NOTTE DI TEMPORALE, Milano, Salani, 1998, è di Yuichi Kimura. Nato a Tokyo nel 1948, è autore di numerosissimi libri per ragazzi, in particolare sull’uso di materiali di consumo riciclati. Presenta trasmissioni televisive e collabora con riviste di settore.

GLI APPROFONDIMENTI POSSIBILI

Scegliete una storia dello spettacolo e poi giocate a raccontarla dal punto di vista di ogni personaggio. Potete farlo utilizzando il mezzo espressivo più consono alle attitudini di ciascuno, spaziando dalla fotografia, al balletto, al disegno, alla rappresentazione scenica. Mettete infine a confronto le opere d’arte così elaborate e individuate le potenzialità specifiche di ogni linguaggio espressivo.

Tra le molteplici forme per continuare il gioco del teatro anche in classe vi proponiamo anche altri approfondimenti possibili:

  • Ogni bambino ha sentito almeno una volta raccontare una favola in cui i giocattoli prendevano magicamente vita. E ogni bambino ha sognato, almeno una volta, di poter parlare con la propria bambola o con i propri soldatini, giocando con loro come se fossero esseri animati.
    Il gioco che vi proponiamo è proprio questo: chiedete ad ognuno dei vostri alunni, da solo o in coppia con qualcun altro, di impersonare il proprio giocattolo preferito. Di dargli una voce, una storia, un modo di parlare e di camminare, delle passioni e delle ossessioni. Disponete poi le sedie in semicerchio in modo da ottenere il maggior spazio scenico possibile e fate “sfilare” tutti i personaggi così creati. Potete facilitare l’esibizione dei più timidi dando ad uno dei vostri alunni il compito di fare da conduttore di un talk-show, in cui ospiti saranno i giocattoli.
  • Scegliete insieme l’episodio di uno dei 3 racconti e fatelo mettere in scena da più sottogruppi, assegnando ad ognuno un sentimento prevalente diverso (per es. innamoramento, paura ecc.).Le parole saranno più o meno le stesse, ma controtesto scenico cambierà il loro significato.